I sintomi a cui prestare attenzione, le malattie più frequenti e tutto quello che devi sapere per mantenere il tuo gatto in salute
Hai appena adottato un gatto? Oppure sono già da anni che vivi in compagnia di un micio? Allora – da amanti dei gatti – sappiamo già quanto tu sia follemente innamorato di quella palla di pelo. Chi siamo e perchè amiamo tanto gli animali domestici? LEGGI QUI.
Quanto tempo passato insieme, quante coccole e quante fusa. Però sappiamo anche che più di qualche volta ti ha fatto preoccupare (probabilmente anche adesso se sei arrivato qui cercando i sintomi di una possibile malattia).
In questo articolo abbiamo cercato di raccogliere le principali malattie che colpiscono i gatti. Ma soprattutto – è la parte più importante – i sintomi che è fondamentale notare.
Quei sintomi che possono farci capire già dai primi istanti che c’è la possibilità che abbia contratto una qualche patologia, e che – quindi – rendono necessario correre dal veterinario.
Andare dal veterinario nelle fasi iniziali di una malattia, spesso può fare la differenza tra la vita e la morte.
In questo articolo vedremo quali sono le malattie più comuni nel gatto, i sintomi a cui prestare attenzione e come mantenere in salute il tuo micio.
Le malattie del gatto trasmissibili all’uomo
Partiamo subito dal dubbio più frequente nei proprietari di animali, quando si parla di malattie dei gatti: ci sono malattie che possono contagiare anche noi?
Vediamo di capirne di più. Che malattie possono trasmettere i gatti all’uomo?
Esistono le cosiddette malattie zoonotiche, che possono essere trasmesse agli esseri umani tramite feci, morso o contatto l’animale infetto.
Tra le più pericolose – specie per le donne in gravidanza – c’è la toxoplasmosi che si contrae direttamente dalle feci del gatto. Perché è pericolosa? Perché può causare malformazioni al feto e possibilità di aborto.
Per questa ragione le donne in gravidanza dovrebbero rimanere lontane dalla lettiera del gatto durante i nove mesi di attesa, o comunque prestare le dovute attenzioni.
Ci sono anche altre malattie trasmissibili all’uomo: la bartonellosi (la cd. febbre da graffio) che viene trasmessa – per l’appunto – da un graffio e può portare problemi piuttosto gravi, specie nei soggetti immunodepressi.
Queste malattie – quando presenti nei gatti – talvolta possono essere difficilmente riconoscibili.
Il consiglio sempre valido è quello di contattare il veterinario davanti a qualche sintomo che non ci convince.
Ora vediamo invece le malattie più diffuse tra i nostri amici felini.
La FIV dei gatti: sintomi e cura
Questa malattia dei gatti è al top delle ricerche su Google ma – al tempo stesso – anche ai piani più alti delle preoccupazioni di ogni possessore di questi animali domestici.
Praticamente si può ricondurre ad una sorta di AIDS felina: il virus della FIV (immunodeficienza felina) agisce come l’HIV. Per fortuna un gatto malato di FIV non può infettare l’uomo ma solamente altri gatti. Cerchiamo di capire di più di questa malattia.
Come possiamo capire se un gatto ha contratto la FIV? È difficile poiché nella prima fase di decorso della malattia i sintomi sono generici e comuni anche ad altre patologie. Si parla di debolezza, inappetenza, conseguente diminuzione del peso, talvolta anche febbre.
Solo il veterinario con appositi esami potrà confermare la diagnosi. Purtroppo ad oggi non esiste alcuna cura per la FIV, ma alcuni farmaci piuttosto cari possono agire sui sintomi garantendo quattro o cinque anni di vita ad un gatto malato.
I gatti contraggono la FIV all’esterno, lontani da casa. Tale malattia colpisce soprattutto i maschi non castrati. Tante volte in strada litigano pesantemente, e quella – tra morsi e graffi – è la circostanza che permette il contagio da un altro gatto.
La precauzione – in questo caso – potrebbe essere quella di ricorrere alla sterilizzazione del gatto ed evitare, per quanto possibile, che possa avere contatti con gatti sconosciuti o randagi.
La FELV dei Gatti: sintomi e cura
Se la FIV viene considerata come l’HIV dei gatti, davanti alla FELV ci troviamo davanti alla leucemia felina. È una malattia gravissima che causa una percentuale elevata di vittime tra i gatti che l’hanno contratta.
Anche in questo caso – come per la FIV – la trasmissione può avvenire a partire dal contatto con gatti randagi già malati. Bastano morsi, graffi o un contatto con fluidi corporei come feci e saliva.
C’è uno spiraglio di speranza in più rispetto alla FIV: alcuni gatti – non si è ancora capito come – riescono a superarla e a diventare immuni.
Ma come possiamo capire se un gatto ha contratto la FELV? I segnali sono sempre quelli: debolezza, inappetenza, dimagrimento. Stavolta possiamo notare anche problemi respiratori e linfonodi particolarmente gonfi.
Inutile dire come davanti ad uno o più di questi sintomi sia necessario contattare al più presto il veterinario.
Lo specialista, tramite appositi test diagnostici, potrà confermare o meno la diagnosi di FELV e preparare la terapia farmacologica adatta al caso.
È una terapia che – purtroppo – non permette al gatto di guarire. Si agisce sui sintomi, e la speranza di vita generalmente si attesta sui 4 anni dopo averla contratta.
È importantissima la prevenzione: visite di controllo, vaccinazione. Può costare tanto? È vero, ma da ciò dipende la salute del nostro gatto.
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Gatti e malattie della pelle: sintomi e cura
I nostri amici gatti sono particolarmente sensibili alle malattie della pelle. Per fortuna – nella maggior parte dei casi – non si tratta delle patologie più gravi per il gatto, anche se spesso sono difficili da curare.
Partiamo dalle classiche dermatiti: sono infiammazioni della pelle dovute a pulci, insetti, ma anche a prodotti alimentari mal digeriti o al contatto con agenti esterni (anche uno shampoo non adatto ai gatti).
Non serve un occhio di falco per accorgersene: il gatto comincerà a grattarsi molto spesso, e tra il suo pelo noteremo spazi vuoti o croste. Ecco, questo è il momento giusto per correre dal veterinario e chiedere un consulto.
I gatti soffrono anche di alopecia (perdita del pelo in alcuni punti del corpo), così come eczema dovuto ad alimenti o sostanze esterne.
Inoltre, massima attenzione ai funghi. Perchè? Semplice: in molti casi possiamo prenderli anche noi. Se hai dei dubbi, contatta il veterinario ed evita il contatto fisico con il gatto.
I funghi arrivano dall’esterno, in particolare dalla muffa, dai topi o dal contatto con altri gatti malati.
Di fronte a problemi evidenti della pelle (chiazze, rossori, prurito continuo), solo il veterinario potrà fare la diagnosi giusta e prescrivere la cura adatta.
Molto spesso le terapie per le malattie della pelle del gatto sono lunghe, e al tempo stesso costose. Ma non c’è alternativa: non ci sono soluzioni casalinghe, è l’unico modo per fornire le cure adeguate al gatto.
La rogna nei gatti: sintomi e cura
Sempre in tema di malattie della pelle dei gatti come non far riferimento alla rogna?
La colpa è da attribuire a un acaro, che si annida tra i peli del gatto (attenzione: lo stesso parassita colpisce anche gli umani!) e causa diversi problemi all’animale.
Per fortuna ci si accorge subito di un gatto malato di rogna, e le cure sono efficaci e veloci.
Andiamo ad indagare i sintomi e la cura della rogna dei gatti. Come capire se il gatto ha la rogna? I sintomi della rogna sono principalmente prurito e caduta del pelo.
Ovviamente tutto ciò porterà l’animale a grattarsi molto spesso, generando arrossamento della pelle, ferite e formazione di croste.
Il gatto inoltre, a causa del prurito continuo, si mostrerà agitato e nervoso. Davanti a questi sintomi la soluzione è una: alzare il telefono e chiamare il veterinario di fiducia.
Sarà lui a capire lo stato della rogna e a scegliere la terapia, che potrebbe consistere in diverse soluzioni: fialette topiche, prodotti per la pulizia o anche pillole.
Già qualche giorno dopo l’inizio della cura potremo vedere i primi miglioramenti.
Virus dei gatti: sintomi e cura delle malattie virali
Parliamo di virus dei gatti: si tratta di patologie che, a seconda del caso, possono risultare anche mortali.
Partiamo dalla rabbia: fortunatamente oggi il vaccino ha ridotto moltissimo i casi (ecco perché è importante vaccinare il gatto!). La rabbia tuttavia è un virus che circola ancora e che contagia tanti gatti ogni anno.
I sintomi della rabbia sono molto evidenti: cambiamenti del carattere (ci sembrerà di avere davanti un altro gatto), aggressività elevata. Purtroppo a sintomi evidenti non c’è più nulla da fare: la rabbia è infatti letale per l’animale.
Tra le malattie virulente più diffuse c’è anche quella che viene comunemente definita come influenza del gatto, ovvero la rinotracheite felina.
I sintomi sono quelli dell’influenza: raffreddore, tosse, muco dagli occhi, febbre. Il gatto – inoltre – non vorrà mangiare.
Cosa fare in questo caso? Intanto procedere alla vaccinazione per evitare ogni pericolo, ma in caso di mancata vaccinazione e presenza dei sintomi, è necessario consultare il veterinario.
Con una visita e qualche farmaco potrà assicurare al gatto la giusta terapia per superare questa malattia.
Tra i virus più mortali (oltre 8 gatti su 10 che lo contraggono muoiono) c’è la paleucopenia. Si tratta di una malattia assai contagiosa da gatto a gatto.
Ecco i sintomi della paleucopenia: vomito, disidratazione, diarrea, rifiuto del cibo.
Salvare la vita al gatto con questa malattie è possibile con un intervento tempestivo del veterinario.
Anche in questo caso la prevenzione è fondamentale: vaccina il tuo gatto!
In generale possiamo notare come tanti tra i virus più pericolosi si possano letteralmente annullare vaccinando il gatto nella sua più giovane età e procedendo ad ogni richiamo necessario indicato dal veterinario.
Funghi dei gatti: sintomi e cura
La tigna è una malattia da non sottovalutare, non tanto per i suoi effetti (talvolta secondari) ma per la difficoltà di cura e per il contagio all’uomo.
Facciamo un passo indietro? Da cosa dipende la tigna? Questa malattia è causata, per l’appunto, da funghi che si innestano e sopravvivono sul pelo e sulla pelle dell’animale.
Una convivenza non di certo semplice che causa al gatto – sin da subito – più di qualche problema.
I sintomi della tigna sono: perdita di pelo (specie per aree ben definite), rossori della cute, croste, desquamazione della palle (simile a forfora).
Sono quei classici campanelli d’allarme che non solo ci devono spingere a sentire il veterinario ma che – da subito – ci devono portare a evitare il contatto fisico con il gatto.
La tigna si trasmette anche all’uomo tramite secrezioni, graffi, saliva o feci, ma è sufficiente anche qualche carezza.
La tigna non provoca sintomi gravi da mettere a rischio la vita del gatto, ma la cura comporta una lunga terapia fatta di antibiotici e farmaci topici da applicare sulle zone interessate.
Il veterinario tramite specifici esami può determinare anche il tipo di fungo che ha causato la malattia, e capire quindi se si tratta in specifico della tigna. Solo dopo esserne certo, potrà dare il via alla terapia.
Oltre alla terapia del gatto, è necessario pulire e disinfettare di continuo gli ambienti in cui vive l’animale, per fare in modo che il fungo non si diffonda sulle superfici.
Il pericolo – l’abbiamo letto poco sopra – è quello della trasmissione del fungo anche nell’uomo.
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Gatto e malattie degli occhi del Gatto: sintomi e cura
I sintomi che devono far pensare a un problema agli occhi sono: occhi arrossati, incrostati, difficoltà del gatto a tenere gli occhi aperti.
Di fronte a questi sintomi è facile attribuirli a un problema passeggero. È invece importante non sottovalutarli: possono essere un campanello di allarme di una malattia.
Il ventaglio delle malattie degli occhi è molto ampio: si va dalla “semplice” congiuntivite sino a qualcosa più grave.
Non è bene allarmarsi solo per gli occhi incrostati, magari fatto accaduto solo una volta.
Ma se c’è gonfiore, pus, dolore al tocco allora è meglio chiamare il veterinario.
Sarà lui a consigliare una terapia.
Se si tratta di congiuntivite allora molto probabilmente basterà applicare una pomata più volte al giorno per circa una settimana (non improvvisare con pomate o colliri che si trovano a casa).
La congiuntivite può essere anche frutto di allergia: la cura in questo caso sarà ben più lunga e assai costosa.
Tra le malattie più frequenti agli occhi dei gatti non c’è solo la congiuntivite: se si nota anche l’arrossamento dell’occhio c’è la possibilità di una patologia più grave.
Mi riferisco al glaucoma: osserva bene il tuo gatto, è importante che tu te ne accorgera ai primi sintomi, proprio perché una cura nella prima fase sarà risolutiva.
Se il glaucoma, invece, è già in fase avanzata, allora il gatto potrà rischiare di perdere la vista.
Il consiglio? Chiamare il veterinario se si nota qualcosa di strano, e più in generale, fare tanta prevenzione.
La prevenzione è la pulizia periodica degli occhi. Ci sono prodotti appositi, ma vanno bene anche acqua o una soluzione a base di camomilla.
Malattie dei Gatti Persiani
A parlare sono le statistiche: i gatti persiani sono quelli preferiti dagli italiani e anche quelli più presenti nelle nostre case. Questi animali hanno un fascino particolare abbinato a un carattere molto deciso.
Hai anche tu un gatto persiano a casa? Ci sono alcune cose a cui dovresti prestare attenzione. Questa razza ha più probabilità rispetto alle altre di ammalarsi di alcune patologie.
Partiamo da una delle caratteristiche del gatto persiano: un folto pelo, splendido alla vista.
Certo, non molto semplice nella “manutenzione” ordinaria. È importante spazzolarlo ogni giorno e non solo per una questione meramente estetica.
Il gatto persiano – infatti – ingoia molto facilmente le palle di pelo. Ingoiarne poche non è un grosso problema, farlo molto spesso può portare a problemi all’intestino.
Altra caratteristica del gatto persiano è il muso schiacciato. Può essere un tratto estetico gradito e ricercato, che però lo pone in prima linea per il rischio di malattie respiratorie: inoltre, soffre per gli sbalzi di temperatura (sia caldo che freddo) e anche per ambienti troppo secchi o troppo umidi.
È importante tenere sotto controllo le malattie respiratorie perchè possono portare anche a patologie cardiache.
Abbiamo già trattato in questo articolo i problemi agli occhi: anche per queste patologie, il gatto persiano è particolarmente predisposto. Attenzione quindi alle pupille e alla presenza di secrezioni oculari e pus.
È chiaro: si tratta di un gatto straordinariamente bello ma anche particolarmente sensibile.
È bene rivolgersi al veterinario quando abbiamo qualche dubbio.
Tutti questi fattori possono far sì che si riveli una razza particolarmente costosa da gestire. Ma chi non farebbe tutto per far stare bene il proprio gattino?
Veniamo allora alla domanda fondamentale: quanto costa curare il gatto?
Quanto costa curare il gatto?
Insomma: che sia persiano, randagio o di qualsiasi razza, c’è un bel numero di malattie che il nostro gatto può prendere.
Il consiglio rimane sempre uno: in caso di dubbi consultare l veterinario. Solo lo specialista è in grado di individuare la giusta malattia, fare la diagnosi e assegnare una cura.
Sono fasi che possono essere lunghe e che – in tanti casi – sono pure costose. Perché curare un gatto costa, e non poco.
Nei casi più semplici, tra visita e terapie possono essere necessari 90 o 100 euro. Ma per le patologie più gravi o per gli interventi il costo può toccare le migliaia di euro. Anche 5.000 o forse 10.000 euro.
E cosa si fa? Si deve necessariamente scegliere tra la spesa economica e la salute del nostro gatto.
Se non c’è quel denaro a disposizione si può correre in banca. Ed è alta – lo sappiamo – la possibilità che un prestito non venga concesso.
Però c’è un’alternativa che i veri amanti dei gatti mettono in pratica: Zampol, l’assicurazione del cane e del gatto che copre il tuo animale domestico in caso di spese veterinarie impreviste.
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Che cosa significa? Vuol dire che nel caso in cui il tuo gatto avesse bisogno di cure veterinarie, a fronte di una piccola cifra, otterrai il rimborso degli esami veterinari, delle visite e delle terapie.
L’ansia di non poter far fronte alle esigenze del nostro gatto, lascia il posto alla tranquillità di trovare una soluzione, potendo accedere sempre alle migliori cure specialistiche del caso.
Incredibile, vero? Ancor più se a questa protezione si associa anche quella della responsabilità civile: il gatto causa un danno a qualcosa o qualcuno?
Di norma (e per legge!) il padrone deve risponderne e in questo caso sarà Zampol a coprire gli eventuali risarcimenti.
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