Paura, gioia, frustrazione, calma: imparare a leggere le emozioni dei cani e dei gatti per capire meglio come vivono! Perchè le emozioni animali esistono, eccome
Chi convive con un cane o un gatto lo sa: anche loro provano emozioni, e le esprimono a modo loro. Ma non sempre è facile capire che cosa stanno sentendo davvero. Non parlano, certo, ma usano altri canali: il corpo, gli sguardi, i vocalizzi, i comportamenti.
Un cane che salta addosso tutto eccitato non è solo “felice”, potrebbe essere anche frustrato per l’attesa.
Un gatto che si lecca nervosamente la zampa mentre lo accarezzi non è sempre rilassato: potrebbe essere in dubbio se fidarsi o meno.
Le emozioni negli animali non sono un mistero riservato agli etologi: basta un po’ di osservazione quotidiana e possiamo capire molto di ciò che sentono.
Cani e gatti provano emozioni… ma ognuno le mostra a modo suo
I cani sono più espliciti: scodinzolano, abbaiano, ti seguono ovunque, saltano, ti guardano negli occhi. Spesso associano la tua presenza a qualcosa di bello (passeggiate, coccole, cibo) e lo dimostrano con entusiasmo. Ma provano anche ansia, paura, gelosia, tristezza.
Chi non conosce un cane che comincia a tremare ogni volta che sente un rumore forte, come quello dell’aspirapolvere? Non è un “capriccio”: è una vera e propria reazione di paura appresa. Se il rumore si associa a qualcosa di spiacevole, il cane lo registra e lo anticipa con segnali chiari.
I gatti, invece, sono maestri della sfumatura. Non sempre si avvicinano quando sono felici. A volte restano nella stanza, vicini ma distaccati, e quello è il loro modo di “esserci”. Il loro linguaggio emotivo passa attraverso il corpo: coda, orecchie, occhi, pelo.
Una scena iconica raccontata da un nostro Pet Coach? Nerone, un gatto nero anziano, ogni volta che va dal veterinario inizia a soffiarsi la coda da solo. Il motivo? Stress da ambiente sconosciuto. La sua emozione non è rabbia, ma disagio. Tende a nascondersi nel trasportino e poi riemerge solo quando torna a casa e si sente al sicuro.
Le emozioni che vediamo (e quelle che ci sfuggono)
Ogni giorno i nostri animali ci parlano con segnali piccoli ma significativi. Il problema è che spesso interpretiamo con occhi “umani” emozioni che hanno un significato diverso nel mondo animale.
Un gatto che fissa e poi gira lentamente la testa non ti sta ignorando, sta cercando di comunicare in modo pacifico. Un cane che si lecca il muso o sbadiglia in mezzo a una situazione confusa non è assonnato: si sta calmando da solo.
Questi segnali — noti come segnali calmanti — sono tentativi attivi di regolare la propria emozione. Ed è proprio lì che possiamo intervenire: riconoscerli, rispettarli, e creare un ambiente in cui il pet possa sentirsi a suo agio.
E viceversa, il mio animale capisce le mie emozioni?
La risposta breve è: certo che sì, in molti casi le percepisce perfettamente! Ma non nel senso “umano” del termine.
Non capisce se sei arrabbiato con il collega o se hai litigato con tua sorella, ma sente che qualcosa in te è cambiato: nel tono di voce, nel modo in cui ti muovi, nell’energia che trasmetti.
I cani, in particolare, sono molto sensibili alla comunicazione non verbale. Un respiro più corto, un gesto più brusco o uno sguardo perso bastano per metterli in allerta. Alcuni diventano più protettivi, altri cercano di attirare la tua attenzione con giochi o richieste di contatto.
Anche i gatti, pur meno espansivi, captano le variazioni emotive nell’ambiente. Spesso si avvicinano nei momenti in cui siamo più stanchi o tristi, o al contrario, si allontanano se percepiscono confusione e tensione.
Cosa influenza le emozioni di cani e gatti?
Cani e gatti non vivono in un mondo “neutro”: ciò che provano è influenzato da esperienze passate, ambiente, routine e relazioni.
Un cane adottato da poco, che ha conosciuto la fame o la solitudine, sarà più diffidente. Un gatto cresciuto in casa, improvvisamente spostato in un contesto rumoroso, potrebbe reagire con ritiro o iper-vigilanza.
Anche i cambiamenti nella routine domestica (nuove persone, traslochi, orari sballati) possono alterare l’equilibrio emotivo. Spesso il disagio si manifesta in modo indiretto: il gatto fa pipì fuori dalla lettiera, il cane non risponde più al richiamo o si lecca in modo compulsivo.
Un nostro caso reale: Paco, bulldog inglese di 6 anni, ha iniziato a grattarsi furiosamente la pancia ogni sera. Nessun problema dermatologico: era frustrazione per la riduzione delle passeggiate invernali.
Quando la sua famiglia ha reintrodotto giochi interattivi e micro-uscite quotidiane, il comportamento si è ridotto drasticamente.
Come possiamo aiutarli a gestire le emozioni?
La risposta non è “umanizzare”, ma imparare ad ascoltare.
Ogni cane e ogni gatto ha un modo tutto suo di affrontare le emozioni — e possiamo fare molto per aiutarli a sentirsi sicuri.
Ecco alcuni suggerimenti:
- routine stabile: pasti, passeggiate, giochi e momenti di calma devono essere prevedibili
- spazi sicuri: una coperta, una stanza, una cuccia dove rifugiarsi senza essere disturbati aiuta l’animale a gestire le emozioni forti
- attività adeguata: un cane agitato ha bisogno di movimento e gioco, ma anche di pause. Un gatto annoiato può beneficiare di arricchimenti ambientali come mensole, giochi di caccia o finestre da cui osservare il mondo
- supporto professionale: se il comportamento cambia bruscamente o dura a lungo, un veterinario comportamentalista o educatore può aiutarti a capire se c’è una base emotiva o medica.
Cosa osservare ogni giorno: i segnali da non ignorare
Se vuoi davvero capire come sta il tuo animale, osserva:
- gli occhi e la postura: sguardo basso, rigidità o tremori sono segnali da approfondire
- il comportamento sociale: è più distante del solito? Si nasconde? Evita contatto?
- il rapporto con il cibo e con il gioco: ha perso interesse per cose che prima lo entusiasmavano?
Ogni cambiamento comportamentale è una finestra sulle emozioni Non va ignorato, ma letto con attenzione.
Capirli è il primo passo per amarli meglio
Cani e gatti provano emozioni ogni giorno: alcune le mostrano chiaramente, altre le nascondono dietro abitudini nuove o comportamenti insoliti.
Osservarli, rispettarli, creare uno spazio in cui sentirsi liberi di esprimersi… è questo che costruisce una vera relazione.
Non serve interpretare tutto con strumenti umani. Basta imparare ad ascoltare con gli occhi e con il cuore, senza giudizio.
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